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POLITICA E PROSPETTIVE

13-05-2016 15:24 - News Generiche
Ieri sera, in un´affollatissima sala conferenze del Comune di Patti, i cittadini della Consulta Territoriale di Corso Matteotti hanno sperimentato un modo diverso di partecipare alla campagna elettorale per le elezioni amministrative, che si è appena aperta nella nostra cittadina. La Consulta ha invitato infatti tutti insieme i ben 7 candidati alla carica di Sindaco, per porre loro alcune domande, emerse durante l´ultima assemblea di questo rione, formato dalle due antiche contrade di Orti e Acquafico, ridotte oggi ad una fitta colata di cemento, sorta disordinatamente tra il centro abitato collinare e la marina, durante varie ondate di speculazione edilizia.
Il metodo del confronto è stato "all´americana": domande uguali per tutti e 3 minuti a testa (un tempo elegantemente scandito da un implacabile suono di campanella), per rispondere a poche domande, che non erano state comunicate prima a nessuno di loro.
Gli argomenti hanno toccato alcuni punti "classici" del dibattito pattese (e non solo), come il rilancio del turismo e la valorizzazione del Centro Storico, ma anche argomenti via via più specifici, come l´utilizzazione di una vasta area verde al centro del paese, oggi in stato di abbandono, ma oggetto da tempo di vari progetti pubblici e privati, la qualità della vita nel rione Matteotti ed il rapporto che gli aspiranti amministratori intendono avere con le Consulte dei cittadini, un´istituzione attiva nel nostro paese da due anni, frutto di un´inedita sperimentazione di democrazia partecipativa.
Il dibattito ha avuto senza dubbio, come primo risultato, quello di chiarire, sia pure sinteticamente, le intenzioni dei vari candidati. Non vogliamo entrare per ora nei particolari né dare qui pagelle, ma i frequenti riferimenti a prossime Varianti del Piano Regolatore (base di tante possibili speculazioni) ed alla nuova legge sui Centri Storici (che, se mal applicata, potrebbe dare un colpo di spugna definitivo a ciò che resta della nostra storia urbana) sono stati assaggi significativi.
Quello che ci preme maggiormente sottolineare, per ora, è come la Politica (che è pur sempre il luogo ideale in cui si media il governo del territorio e si determina la qualità della vita collettiva) appaia del tutto diversa, a seconda del punto di vista da cui la si consideri: dal basso è semplice espressione di bisogni e desideri, esposti al rischio di diventare questuanti richieste; dall´alto è presunzione di soluzioni e predominio di interessi, che sono spesso quelli dei gruppi sociali più organizzati. Le Consulte pattesi hanno cercato invece, in questi anni, una terza prospettiva, ben simbolizzata dal confronto di ieri, che poneva "sotto esame" (sia pure molto garbatamente) i futuri sindaci, su un piano di parità assoluta tra di loro e con i cittadini: una prospettiva (che non a caso ieri pomeriggio ha prodotto un inconsueto clima di rispetto reciproco) basata sull´individuazione e la rivendicazione di diritti e sulla pratica di un controllo dal basso verso le istituzioni, attraverso l´attivazione dell´opinione pubblica e la sollecitazione della vigilanza tra enti pubblici.
Proprio in questa prospettiva vogliamo rimarcare la differenza, ieri forse poco esplicitata, tra le Consulte ed altri gruppi di interesse: dai Comitati di quartiere alle rappresentanze dei commercianti, dagli operatori turistici alle associazioni. Tutti questi gruppi, infatti, con cui i politici fanno e faranno benissimo ad interloquire (e si spera che lo facciano senza le consuete discriminazioni di contiguità) sono espressione di interessi particolari: legittimi, senza dubbio, ma particolari e legati spesso ad un vantaggio esclusivo di chi li esprime. Le Consulte, al contrario sono (e si spera che riescano sempre più a diventarlo) espressione di un interesse generale: territorialmente circoscritto, ma inclusivo della tutela di un´intera comunità.
Sono, insomma, uno strumento per trasformare gli abitanti di un paese in cittadini, che sono tali solo se si impegnano a non fare mai deleghe in bianco, neanche a chi scelgono per rappresentarli nel governo di un territorio.

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