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FABBRICHE PATTESI: licenziamenti e vecchie conoscenze

11-12-2014 10:08 - Le inchieste
Sulle ceneri della Ceramiche Caleca (fallita prima come "Ceramiche del Tirreno" e poi, definitivamente, come "La majolica italiana"), sorge stavolta una nuova Araba Fenice, "Le Ceramiche Siciliane Ruggeri", con cui la storia industriale di Patti si riavvita su se stessa e sui "soliti noti". Salvatore Ruggeri, infatti, iniziò la sua carriera industriale nella Wagi (valvole industriali) di Michele Sindona e ha di fatto contribuito a svenderla, trasferendola poi nel Nord come Valvitalia (chi vuole può rileggere queste vicende nella nostra inchiesta "La breve estate delle fabbriche pattesi").
Oggi, nelle vesti di "salvatore della tradizione pattese" (la tradizione della ceramica o quella delle industrie che licenziano?) si ripresenta come imprenditore (mosso da un "amore e un attaccamento alla sua terra" che avremmo preferito vedere operare qualche anno fa) e, licenziando 14 dei 24 operai sopravvissuti della Caleca, fonda una fabbrica che non produrrà la ceramica da fuoco (che rappresenta la vera tradizione della "pignata" pattese), ma una linea per la casa (quella tradizionale della Caleca, cioé) e, con una grande novità, (che la lega ad un altro settore importante dell'industria pattese) una linea per le imbarcazioni da diporto. Negozi a Patti, a Taormina e nelle Isole Eolie. Esportazioni in America e negli Emirati Arabi.
Finora abbiamo visto solo licenziamenti e una venuta in soccorso delle famiglie imprenditoriali pattesi. Cosa ne verrà per il Paese Invisibile?

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