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SE PETER PERDE L´OMBRA

29-04-2018 09:53 - News Generiche
L´ombra ribelle, che tende a staccarsi dal favoloso Peter Pan, tanto che l´amica Wendy è costretta a riattaccarla con ago e filo al suo proprietario, ha un precedente letterario tragico in uno scrittore franco-tedesco del primo Ottocento, von Chamisso, autore de "La meravigliosa storia di Peter Schlemihl", in cui si racconta come Peter, ceduta la propria ombra al diavolo in cambio di una sconfinata ricchezza, si sia poi ritrovato di nuovo solo e disperato, perché chiunque lo incontri fugge lontano da lui, terrorizzato da quella sua diabolica particolarità.
Qualcosa di simile sta accadendo oggi, a livello nazionale e locale, alla parte "Visibile" del nostro Paese, che pensa di aumentare potere e ricchezza eliminando quegli "Invisibili", che da secoli gli hanno concesso, come l´ombra fa con il corpo, consistenza e volume. Che ne sarebbe stato dei pochi predatori Normanni, che conquistarono nel 1100 la Sicilia, senza la folla di invisibili coloni ed artigiani locali? Cosa degli orgogliosi Spagnoli, se fossero stati privi dei contadini dei feudi? Cosa dei Piemontesi, senza la ricchezza accumulata dagli invisibili sudditi del borbonico Regno delle Due Sicilie?
Ma la classe dirigente di questi primi decenni del 2000 è convinta che la ricchezza sia un gioco di prestigio per furbi e furbetti, fatta di alta finanza e di finanziamenti farlocchi, di fabbriche senza operai e di agricoltura senza contadini, di commercio digitale e di turismo virtuale, in cui ciò che conta è solo l´immagine astratta, priva di ombra: il Visibile appunto, che cerca di dilatarsi a dismisura, eliminando dalla scena socio-economica quel Paese Invisibile, che per secoli lo ha reso reale.
Fuori di metafora, facciamo qualche esempio concreto.
Nel mondo agricolo la quasi totalità dei finanziamenti europei va oggi in Sicilia a grandi proprietari assenteisti, a chi finge di coltivare terreni abbandonati o, peggio, come è accaduto qui vicino, nel Parco dei Nebrodi, a chi estorce con l´intimidazione mafiosa terreni altrui. E intanto i contadini vengono ricacciati di nuovo dall´emigrazione verso i più ricchi paese europei o sono messi ai margini della legalità, perché non possono adempiere da sé pratiche burocratiche inutilmente complesse, né procurarsi quelle certificazioni biologiche, che l´Italia affida solo a costosi professionisti privati. La grande distribuzione, al contrario, si autoproclama "bio", senza timore di controlli pubblici, tiranneggia i piccoli produttori e ci propina la "narrazione" pubblicitaria di un mondo rurale che, pur restando iperindustriale, occulta in capannoni sigillati l´inquinamento prodotto dall´allevamento intensivo e veste assurdi panni ambientalisti, scimmiottando la biodiversità naturale di un paese variegato come l´Italia in un´unica industria agricola, targata "Italy". Ma Peter non vive bene senza la sua ombra e così i consumi interni calano, per il contrarsi dei redditi degli Invisibili, e copie globali dei prodotti genuini, ancora più false di quelle prodotte dai nostri finti ambientalisti, riducono le nostre esportazioni all´estero.
Abbiamo già mostrato in questo sito, a proposito delle internazionali "Ceramiche Siciliane Ruggeri" (ospitate per il momento a Patti, ma pronte a trasferirsi senza problemi dovunque i finanziamenti pubblici consentano di ridurre i costi della manodopera) le debolezze di un´industria virtuale, che, pur mantenendo una decina appena di operai, continua ad espandere su un mercato mondiale le proprie esportazioni globalizzate, etichettandole come tipiche.
Nell´industria turistica, analogamente, non si punta a valorizzare quell´identità concreta del territorio, che gli Invisibili hanno costruito per secoli, ma si cerca di reinventarne una omologata sugli standard della globalizzazione, vantando realtà virtuali che crollano miseramente dopo il primo soggiorno dei turisti. E mentre si creano "itinerari" che nessuno mai potrà percorrere concretamente, si fa ricorso sempre più a manodopera dequalificata a basso costo e si prelevano anzitempo gli studenti degli alberghieri, solo perché la "buona scuola" li offre gratis, lamentandosi poi della mancanza di professionalità del personale, che, se fosse qualificato, costerebbe senza dubbio di più. Così il Peter italiano, tagliata via la sua ombra, perde visitatori, nonostante la bellezza e la ricchezza storica dei luoghi, a vantaggio di chi ha saputo creare una migliore qualità della vita innanzitutto per gli abitanti ed una più lungimirante formazione professionale.
In conclusione, ci sembrano solo due le prospettive per uscire da questa situazione di crisi: o Wendy riuscirà a ricucire la sua ombra a Peter, mediando politicamente la sua voglia di farne a meno, o quell´ombra ribelle se ne andrà finalmente per la sua strada, in un dualismo conflittuale di mondi inconciliabili.


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