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RIFIUTI: UN’INUTILE DITTATURA

25-05-2019 16:24 - News Generiche
C’è chi pensa che la democrazia sia un’inutile perdita di tempo, mentre le decisioni di “un uomo solo al comando” siano rapide e, perciò, più efficaci. Ma questo è vero se quell'uomo ha tanto potere di sorvegliare e punire, da essere obbedito per paura. Senza coercizione, l’imposizione dittatoriale è inefficace e persino ridicola, mentre il processo decisionale democratico, anche se un po’più lungo, coinvolge e convince i cittadini.
A Patti, però, in tema di raccolta differenziata dei rifiuti, non si impara dall'esperienza e, trattando i cittadini come una massa da mettere di fronte al fatto compiuto (“tanto prima o poi i pattesi ci si abituano”, come ama ripetere il Sindaco), si cala dall'alto e all'improvviso un’altra scelta molto discutibile, con la solita scusa dell’emergenza rifiuti (si rischia infatti di non raggiungere le soglie prefissate di differenziata) e dell’imminente scadenza di finanziamenti regionali (assai scarsi a dire il vero, 16 milioni per tutta la Regione), a cui non si può concorrere senza nuovi Regolamenti sul Compostaggio dell’organico.
Ed eccoli, allora, questi nuovi regolamenti, formulati e presentati solo dal Sindaco, sottoposti ai Consiglieri ed all'apposita Commissione Comunale ad appena due giorni da un Consiglio convocato in fretta qualche giorno fa per approvarli, e meno che mai proposti ai cittadini (almeno tramite le loro Consulte Territoriali, che pure avevano richiesto subito di visionarne il testo per pronunciarsi), senza riflettere sul fatto che, su una materia che coinvolge così a fondo la vita quotidiana delle famiglie, non si può costringere le persone a fare cose scomode e forse inutili, da cui non trarranno nessun vantaggio, se non un “possibile” sconto Tari del 20%, da ottenere non prima di 2-3 anni. Cosa propongono dunque questi Regolamenti (pur premettendo che, nonostante siano stati già approvati e siano immediatamente esecutivi, non è ancora disponibile il testo e solo chi era presente all'ultimo Consiglio Comunale ne ha in qualche modo notizia)?
Le novità sono sostanzialmente 3:
- per il compostaggio domestico diventa obbligatoria, per accedere allo sconto Tari, la riconsegna del bidone dell’organico (quello marrone) e ciò comporterà che TUTTI gli scarti organici finiscano nella compostiera, per un volume che il Sindaco ha calcolato di almeno 100 chili l’anno a persona (400 per una famiglia media), con l'ovvio rischio che i resti vegetali non riescano a bilanciare tutto il resto;
- nasce il compostaggio di comunità, cioè la possibilità per gruppi omogenei di cittadini (ad esempio un condominio) di acquistare e gestire a proprie spese (con apposito regolamento da approvare e tecnico qualificato da retribuire per controllo e manutenzione) un macchinario ingombrante (certo più di un’autoclave condominiale), capace di “lavorare” fino a 130 tonnellate l’anno di rifiuti organici, da collocare nel terreno comune, assumendosene la responsabilità legale, in cambio del solito sconto Tari del 20% (da suddividere come si vuole tra i vari condomini) e del compost da utilizzare esclusivamente nei giardinetti condominiali;
- viene consentito, infine, il compostaggio di prossimità, che consentirà al gestore che cura la raccolta (o ad altre ditte private) di creare su terreni del Comune o privati degli impianti di compostaggio dell’organico, in cui smaltire parte di quanto raccolto a Patti o – tramite convenzioni – nei Comuni viciniori, risparmiando i costi del trasporto alle piattaforme autorizzate.
E’ facile comprendere che: il compostaggio di comunità resterà solo sulla carta, dato che lo sconto Tari del 20% - da ottenere tra 2-3 anni – non può bilanciare le spese di acquisto e gestione del macchinario e che le liti tra condomini sarebbero all'ordine del giorno, mentre sul compostaggio domestico la conseguenza sarà un rigonfiamento dell’indifferenziato, un’accentuata litigiosità tra vicini per la puzza delle compostiere ed un aumento dei conferimenti fantasiosamente “diffusi” su tutto il territorio comunale. Il vero affare è quello del COMPOSTAGGIO DI PROSSIMITA’, il solo a poter usufruire di eventuali finanziamenti regionali, che farà guadagnare tempo e denaro al gestore e farà risparmiare al Comune gli aumenti esorbitanti per il conferimento dell’organico, inspiegabilmente concessi al gestore pochi mesi dopo il bando di assegnazione. Un risparmio, però, di cui i cittadini non godranno in alcun modo, mentre saranno esposti al rischio (in un paese che non conosce strumenti efficaci di prevenzione e controllo) di veder sorgere sotto casa impianti maleodoranti e mal controllati.






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