29 Marzo 2024
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La foto della settimana n° 4: POTATURA O STRONCATURA?

13-03-2013 09:44 - La foto della settimana
Uno scorcio del Belvedere di Patti dopo la "potatura"
In questi giorni, dopo anni di incuria e di crescita selvaggia delle piante nel Belvedere pattese, l´amministrazione ha provveduto alla loro potatura, scegliendo (come si può vedere nella foto) interventi drastici e capitozzature (cioè tagli al di sotto della divisione in rami). In un paese di proprietari terrieri (grandi e piccoli) e di contadini (anche se ormai come seconda occupazione) quasi tutti sanno che per potare non basta saper usare una motosega, perché la potatura è un´arte ed è da sempre arte degli invisibili, che richiede non solo il rispetto di rigorose regole oggettive (fissate dalla tradizione, elaborate dalla scienza e reperibili con facilità - senza costo né troppa fatica - anche su molti siti internet), ma anche il possesso della capacità soggettiva di saper valutare molte cose (come il tipo di pianta, il modo in cui è cresciuta, l´esposizione, ecc.), che rendono il vero potatore un lavoratore altamente specializzato. Uno di loro ci ha spiegato i molti errori compiuti in questo caso e (pur augurandoci che abbia esagerato e che i potatori comunali sappiano meglio di lui, almeno questa volta, cosa stanno facendo) proveremo brevemente a riassumerli, per dare un contributo alla salvaguardia di beni comuni, che in questo caso sono, oltre che utilissimi e costosi, anche esseri viventi da rispettare.
1)La possibilità che una pianta trattata in questo modo sopravviva è molto bassa, perché si eliminano tutte le foglie (attraverso le quali la pianta si nutre) e la si costringe a produrne in fretta di nuove, dando fondo alle sue riserve e sottoponendola ad uno stress nutrizionale (chi passa può facilmente notare la gran quantità di linfa che cola da quei tagli). Da quel taglio difficile da rimarginare, per di più, penetrano più facilmente i patogeni, che provocano il marciume dell´albero. L´esposizione impietosa del tronco nudo al sole siciliano, inoltre, provoca uno stress da insolazione ed un bombardamento da raggi ultravioletti. Senza foglie, infine, la pianta è inutile come verde cittadino, perché non produce né ossigeno né ombra.
2)Le potature si possono fare in molti periodi, ma nei nostri climi è preferibile farle d´inverno, perché d´estate si elimina la riserva d´acqua con cui la pianta sopravvive e d´autunno sta già perdendo le foglie. In ogni caso, in qualunque clima, non si fanno mai in primavera, perché è la stagione in cui si schiudono le nuove gemme e nascono i nuovi rametti.
3)Le potature severe sembrano più economiche, perché consentono di intervenire solo ogni 4-5 anni (giusto lo spazio tra un´elezione e l´altra, insomma), ma in effetti, producendo molto legname, annullano con il costo del trasporto (e ci auguriamo che prima o poi quella montagna di rami tagliati venga eliminata) il risparmio della potatura.
4)La capitozzatura produce insomma rami più pesanti, poco equilibrati ed a rischio di marciume, che facilmente, con il vento forte, cadono, provocando danni ed esigendo costosi interventi di rimozione o di taglio definitivo (numerosi negli ultimi anni a Patti).
5)Prima di piantare un albero, soprattutto in città, sarebbe bene valutare le sue caratteristiche da adulto: radici superficiali che distruggono l´asfalto, bacche che sporcano la strada, chiome troppo invadenti. La scelta dell´albero giusto al posto giusto è un elemento fondamentale di risparmio economico e di benessere della pianta e dei cittadini.

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