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COMPOSTAGGIO DOMESTICO O MINI-DISCARICHE AUTORIZZATE?

27-03-2019 15:17 - Le inchieste
Da quasi quattro anni il Comune di Patti promuove e sostiene il compostaggio domestico da parte di “attività commerciali, associazioni e privati”, purché praticato nel territorio comunale, “su un suolo privato in piena disponibilità dell’utente” (quindi anche non di sua proprietà, ma a cui egli abbia libero accesso), assegnando a chi lo richieda una compostiera (ora in comodato d’uso gratuito, ora a prezzo ridotto del 70%) ed applicando uno sconto Tari, che inizialmente era pari al 20%, agli utenti che la utilizzino poi effettivamente.
Per regolare il Compostaggio Domestico è stato approvato nel settembre del 2015 un Regolamento comunale (riportato qui in basso, col relativo modulo di adesione), che specifica non solo come posizionare la compostiera e come gestirla, ma soprattutto cosa metterci dentro, con criteri però a dir poco molto ampi, se non apertamente contrari alle normali regole del piccolo compostaggio.
Questo infatti prevede solitamente la raccolta di tutti gli scarti verdi (dei cibi e del giardinaggio), purché non già marci, ma facilmente decomponibili (qualcuno scarta persino le bucce degli agrumi, troppo spesse e quindi di troppo lunga decomposizione) ed ammette in via eccezionale anche piccoli quantitativi di carne e pesce, ma in proporzioni ridottissime rispetto agli scarti vegetali. Al contrario il regolamento pattese prevede una molto più vasta gamma di alimenti, come “carne, pane raffermo, avanzi di cibo, scarti del pesce, avanzi di pasta condita, carne e pesce sia crudi che cotti, avanzi di formaggi”, che difficilmente in realtà potranno produrre correttamente del compost nei piccoli contenitori domestici.
L’agevolazione iniziale del 20%, inoltre, è già stata modificata nel luglio del 2016, con l’approvazione del Regolamento sulla differenziata (riportato qui in basso), che all’art.25 (“Compostaggio domestico”), prevede solo, per “le utenze domestiche già affidatarie in comodato d'uso gratuito da parte del Comune di Patti di adeguata compostiera domestica”, “una agevolazione sulla tariffa da richiedere annualmente e da stabilire periodicamente, previo eventuale accertamento da parte del servizio comunale competente (ufficio tecnico comunale e/o servizio di polizia municipale)”, che verrà eseguito “a campione”.
Ad aggravare, d’altra parte, le indicazioni scorrette sul Compostaggio potrebbe arrivare, come il Sindaco preannunzia già dal novembre 2018, quando si è estesa a tutto il paese la Raccolta Differenziata, la prescrizione che chi già praticava o voglia ora praticare il compostaggio domestico debba restituire, se vorrà usufruire dello sconto Tari, il bidone per la raccolta dell’Organico, in base al presupposto che tutti i rifiuti organici prodotti da un’utenza (e si potrebbe trattare anche di 4-5 persone) debbano finire nelle compostiere domestiche. E cioè: “Tutti i cibi cotti e crudi. Tutti gli scarti di cucina (frutta, verdura, pane, pasta, riso, carne, pesce, uova, ecc.).Gusci di frutta secca e uova, gusci di molluschi e crostacei. Lische di pesce ed ossa. Avanzi di cibo. Tovaglioli sporchi, carta assorbente e fazzoletti di carta. Fiammiferi, carbone e cenere. Filtri e fondi di tè e caffè. Paglia e rafia. Stuzzicadenti e tappi in sughero”. In alternativa, le cose meno compatibili tornerebbero nell'indifferenziato.
Questa prescrizione rende evidente come non si tratterebbe più di compostaggio domestico, bensì di vere e proprie mini-discariche autorizzate (che possono essere posizionate, non lo dimentichiamo, anche in piccoli giardini nell'area urbana) maleodoranti ed inadatte a produrre compost, ma utili solo a ridurre il peso dell’organico raccolto dal Comune nella differenziata.
Non a caso il Comune sta oggi privilegiando, nella distribuzione delle compostiere in comodato d’uso, le aree periferiche delle frazioni collinari, che dispongono di ampi spazi agricoli, mentre sono naufragate esperienze di compostaggio collettivo praticate nelle ville comunali urbane (a San Giovanni e nel Centro Storico). Sorge il dubbio che nelle frazioni si finisca con il tornare indietro nel tempo, quando i rifiuti si raccoglievano in buche campestri, in cui saranno incontrollabili esalazioni e percolati.
Ci auguriamo perciò che, in concomitanza con l’adozione imminente del nuovo regolamento TARI, si voglia procedere anche ad una revisione delle norme sul compostaggio domestico, riconoscendo come ammissibili solo gli scarti vegetali e rinunciando a prescrivere la restituzione del contenitore per l’organico, senza eliminare comunque le premialità sulla tariffa per chiunque utilizzi parte dei propri scarti per produrre il compost e conferisca nello stesso tempo più correttamente gli avanzi organici non vegetali, obiettivamente inutilizzabili nella compostiera domestica, nel bidone apposito della differenziata.




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