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RIFIUTI: CITTADINI VIRTUOSI O RAZIONALI?

22-04-2020 15:50 - News Generiche
Quante volte, a proposito di servizi affidati a gestori privati, ci si sente dire che non si possono pretendere prestazioni gratuite o tariffe agevolate, perché “il privato punta giustamente al proprio profitto”? Le decisioni di un’impresa, infatti, (e, in parallelo, quelle del suo “consumatore”), obbediscono alla razionalità economica (“faccio questo per guadagnare di più o per spendere meno”), così come quelle di governanti ed amministratori pubblici si conformano alla razionalità politica (“faccio questo per essere rieletto e/o per mantenere il mio potere”). Nella stessa logica chi svolge il proprio lavoro con onestà e correttezza è spesso definito, nel nostro paese, un “eroe” (anche se di fatto è ritenuto dai più un “fesso”), perché si da per scontato che il lavoratore “normale” (quello “furbo”) lavori bene solo se costretto, incentivato o controllato. Dal cittadino invece, al contrario, si pretende la virtù disinteressata. Il cittadino sarebbe l’unico a dover fare scrupolosamente qualcosa, o a doversi conformare gioiosamente a norme che limitano la sua libertà, senza ottenere alcuna utilità: solo per “spirito civico”. Se non lo fa è un incivile, un nemico della collettività ed il responsabile della gran parte dei mali che la affliggono. È l’unico attore sociale a dover mettere da parte un comportamento razionale, per far posto alla morale.
Esempio concreto: la raccolta differenziata dei rifiuti a Patti. L’amministrazione comunale, costretta due anni fa dalla Regione ad attuarla, ha scelto, tra varie alternative, un modello organizzativo in cui il Comune non è tenuto a fare quasi a nulla: a “lavorare” concretamente, infatti, sono la ditta privata che ha ottenuto l’appalto, che lo adempie a dire il vero nel migliore dei modi, ma che giustamente pretende di gestirlo ricavando sempre un proprio utile, ed i cittadini, a cui è affidata la responsabilità, la pulizia e la movimentazione fuori/dentro dei contenitori utilizzati, in orari e giornate prefissati da altri, oltre che la concreta e corretta separazione dei rifiuti, anche se continuano a pagare la stessa tariffa di prima: di quando, cioè, si limitavano a gettare i rifiuti nel cassonetto stradale quando e come era per loro più comodo. Perché ora dovrebbero lavorare di più per nulla? Per il primo anno lo hanno fatto nella speranza di un abbattimento delle tariffe, per timore di controlli e multe e per conformismo alla retorica del “buon cittadino”; poi, quando hanno constatato che la tendenza era piuttosto ad un aumento della Tari ed hanno capito che evadere i controlli era relativamente facile, senza sanzioni e senza essere colpiti dalla gogna collettiva (complice, negli ultimi mesi, anche l’emergenza epidemia, che ha giustamente sconsigliato agli operatori di verificare il contenuto dei sacchetti), sono tornati, per quanto potevano, alle abitudini più comode. Risultato: la differenziata si è quasi dimezzata (dal 57% a poco più del 30%) e le strade sono piene a tutte le ore di sacchetti sfusi e di contenitori sporchi e danneggiati, che qualcuno non si fa più neanche scrupolo di riportare in casa, lasciandoli agganciati in qualche angolo della pubblica via o sostituendoli a ruota con quelli del giorno dopo.
Insomma bisogna che le istituzioni si arrendano: basta con la retorica della morale civica, perché la “narrazione” del cittadino modello, che gonfia il petto esibendo la bandiera e cantando l’inno nazionale non funziona (soprattutto nel disincantato meridione, che dalle pubbliche istituzioni ha sempre ricevuto davvero poco).
Occorre rassegnarsi a dare anche al cittadino (che è poi in larga maggioranza anche l’imprenditore razionale, il politico machiavellico e il lavoratore “furbo” di cui parlavamo all'inizio) incentivi e motivazioni economiche, dato che il controllo capillare e le sanzioni, più volte minacciati, sono inattuabili. Ventilare un aumento della tariffa, poi (come ha fatto il nostro Sindaco via Facebook), in un periodo di gravissima crisi economica, in cui (al contrario) era stata promessa ai cittadini la sospensione dei pagamenti, è non solo inutile, ma addirittura controproducente.
Se si vuole che la differenziata funzioni, si devono introdurre subito una tariffa legata alla produzione reale di rifiuti ed una serie di incentivi per chi differenzia. Anche il cittadino è, nel suo ruolo pubblico, Homo rationalis et oeconomicus. La morale attiene solo all'ambito privato ed è soggetta a sanzioni che (fortunatamente) non sono nella disponibilità del Sindaco.


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