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CHI DANNEGGIA I BENI COMUNI? SOLIDARIETÀ’ CON “GAIA”

29-09-2019 01:27 - News Generiche
Gli alberi d’alto fusto sono preziosi beni comuni ed il loro valore (anche economico) aumenta con l’età ed è moltiplicato dai vantaggi prodotti alla purezza dell’aria, alla stabilità del territorio ed alla protezione dal surriscaldamento crescente.
Questa semplice constatazione, insieme all’allarme mondiale provocato di recente dagli incendi dolosi delle foreste amazzonica e indonesiana, non basta, però, a sensibilizzare la maggioranza dei pattesi a tutela del verde pubblico cittadino, del quale (nonostante le loro non lontane origini contadine) molti vedono solo i “fastidi”, come la caduta di foglie, bacche e resina e la presunta invadenza delle radici.
Trova un certo consenso, perciò, la dissennata opera di distruzione degli alberi portata avanti negli ultimi 8 anni dall’amministrazione Aquino, che ha eliminato più di 100 alberi d’alto fusto, comprese alcune piante molto antiche (come le palme centenarie della Villa Comunale e gli 11 tigli settantenni di piazza San Nicola), con un danno vistoso al patrimonio comunale ed al bilancio, su cui gravano i continui pagamenti a ditte edili (non specializzate in verde), che non si fanno scrupolo di intervenire sugli alberi in modo e in tempi sbagliati. E non si deve dimenticare la mano libera concessa dal Comune a chiunque tagli rami e parti del tronco (come è avvenuto questa estate con i giostrai durante la festa patronale) o danneggi gli alberi, utilizzandoli come se fossero pali di sostegno.
Una delle poche voci controcorrente è venuta in questi anni dalle Consulte dei cittadini, che hanno richiesto forme programmate e specializzate di manutenzione del verde e la piantumazione di nuovi alberi (solennemente promessa dal Sindaco alle Consulte all’inizio del nuovo mandato!). Ma questa amministrazione ama la democrazia partecipativa e le critiche al proprio operato ancora meno di quanto ami gli alberi ed ecco che allora ha pensato bene di “dare un esempio” a chi dissente, denunciando la Presidente della Consulta del Centro Urbano (che non a caso si chiama “Gaia”, come la nostra Madre Terra), da alcuni mesi anche Coordinatrice cittadina delle Consulte pattesi. La sua “colpa”? Aver “danneggiato” del filo spinato di proprietà comunale, con cui dei privati cittadini avevano avvinghiato le luci natalizie agli alberi di Piazza Sciacca. Il grave reato sarebbe avvenuto a marzo, quando cioè, nonostante le reiterate richieste di rimozione del fil di ferro, fatte pervenire al Comune dalla Consulta del Centro Urbano, quegli strumenti di tortura erano rimasti lì già per tre mesi (a sostegno di luci ormai quantomeno fulminate dopo la lunga esposizione alle intemperie) e rischiavano di compromettere la ricrescita degli alberi, come Gaia sa bene, dato che il suo titolo di biologa la sottrae alle consuete accuse di “tuttologia”, già riservate dalla maggioranza consiliare ad altri difensori degli alberi cittadini.
Alla luce di tutto ciò ci chiediamo: chi danneggia veramente i beni comuni e sperpera i soldi pubblici, se non un’Amministrazione del tutto indifferente ai problemi dell’ambiente (basti pensare alle vergognose carenze del depuratore cittadino o alle aree dismesse abbandonate all’incuria)? Di certo non lo fa la Coordinatrice delle Consulte cittadine, a cui va la nostra piena solidarietà e per la quale non mancheranno certamente di schierarsi le Consulte e le Associazioni ambientaliste del territorio. E ci auguriamo che un sostegno venga anche dal mondo studentesco, che si è mobilitato in questi giorni per l’ambiente: con le dovute proporzioni, più di 100 alberi abbattuti o lasciati morire lentamente nell’area cittadina di Patti, sono una piccola Amazzonia sotto casa.



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