Questo sito e la nostra associazione hanno un debito parziale con un grande scrittore: Italo Calvino scriveva nel 1972 "Le città invisibili", con la sua consueta, indefinibile complessità. Molto più prosaico, netto e storico è il senso che noi diamo all´aggettivo invisibile legato al nostro paese: per noi è invisibile ciò che il potere storicamente prevalente ha voluto rendere tale e ci sforziamo di sottrarlo all´invisibilità per aprire alla storia una diversa possibilità. Eppure questa volta ci serve l´ambivalenza poetica di Calvino per spiegare il senso della nostra difesa del Centro Storico di Patti. Ci serve una delle sue tante letture del rapporto tra un luogo e la memoria per spiegare quello che le pietre di quel Centro Storico indefinitamente sanno esprimere. Nel documento pdf allegato, un brano de "Le città invisibili": Zaira