Le ballate del Paese Invisibile: MIGRANTI PATTISI

09-06-2013 15:09 -

Da secoli Patti è centro sia di partenza che di attrazione per i migranti. Già nel Medioevo ceramisti cosentini vi si trasferirono, attirati dall´abbondanza della creta e dalla presenza di un ceto benestante, mentre nel ´600 ceramisti pattesi, a causa di una grave crisi economica e demografica, partirono per fondare, ad un centinaio di chilometri, Santo Stefano di Camastra e tre secoli dopo, per le stesse ragioni, si trasferirono in massa a Vallauris, in Francia.
Ai primi del ´900 centinaia di Pattesi partirono per le Americhe e negli anni ´60 per l´Europa centrale e il Nord-Italia.
Da alcuni anni, invece, arrivano qui migranti dall´India, dall´Europa orientale, dal Nord-Africa e dalla Cina. Questa ballata dà voce al loro coraggio ed alla loro speranza e denuncia lo spreco di risorse umane di un sistema basato sull´impiego di manodopera a basso costo.
Nella Videogallery potrete ascoltare questa ballata, musicata e cantata dal cantastorie Fortunato Sindoni.