Le interviste: STORIE DI GUERRA

28-05-2013 18:42 -

Gli invisibili sono da sempre particolarmente adatti a fare la guerra e a diventare militi ignoti, medaglie alla memoria o, come si dice oggi con un´orribile espressione, "effetti collaterali": morti anonimi ed inutili, uccisi per errore e senza colpa, privi di ogni possibilità di difesa.
Nel 2000 a Patti la guerra si considera soprattutto un´occasione di lavoro, nella forma dell´arruolamento volontario nell´Esercito, che, soprattutto al Sud, insieme all´arruolamento negli altri Corpi dello Stato, è l´unica alternativa ad un´occupazione precaria e sottopagata.
Nel secolo scorso, invece, la guerra è passata da Patti con i funerali ed i corpi dei giovani, avvolti nel tricolore, che tornavano dal fronte delle due Guerre Mondiali o delle spedizioni coloniali, e che restano giovani per sempre sulle lapidi dell´Oltre-Provvidenza.
Per breve tempo, però, nell´agosto del 1943, anche qui la guerra si è concretizzata più direttamente, con il rombo e le devastazioni delle bombe alleate, che hanno martellato soprattutto la zona a ridosso del torrente Provvidenza, e con il passaggio delle truppe tedesche e di quelle americane.
Alcuni invisibili, che vivevano nei rioni storici più vicini al fiume, sono rimasti vittime di quel bombardamento e la memoria collettiva di quei fatti è mantenuta ben viva, in quei quartieri dimenticati, dalle case rimaste ancora oggi devastate dalle bombe.