COSA PAGHIAMO CON LA TARI? TANTI "STRAPPI ALLE REGOLE"

23-04-2019 15:23 -

Sono in corso di pagamento in questi giorni a Patti le prime due rate di Acconto Tari (il Saldo arriverà a fine anno), che ripropongono per il momento le stesse quote pagate l'anno scorso, in attesa di scoprire se la raccolta differenziata porta a porta, introdotta “in tutto il territorio comunale” dal novembre dell'anno scorso, produrrà risparmi o maggiori costi.
Nel frattempo il Consiglio Comunale (con una maggioranza trasversale) ha bocciato la proposta di aumento del Tributo avanzata dal Sindaco, ma senza quell'aumento pare che ora incomba sul Comune il rischio di un ricorso della Ditta che si è aggiudicata l'appalto, che lamenta variazioni del servizio, imposte dall'Amministrazione dopo l'aggiudicazione.
Cosa è successo esattamente e cosa pagano in realtà gli utenti con la Tari?
Il Tributo dovrebbe coprire, a grandi linee, il “servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti”, il cui costo grava per intero sull'utilizzatore finale (il cittadino), anche se viene modulato e contrattato dal Comune con una ditta esterna, finendo con il coprire un vasto insieme di voci diverse, non sempre connesse direttamente con il servizio erogato. Inoltre i parametri, che dovrebbero perequare il peso della tassa sui diversi contribuenti, non risultano del tutto equi, anche perché l'unico modo giusto di pagarla dovrebbe essere legato ai rifiuti prodotti (in parole povere: tanti rifiuti getti realmente, tanto paghi), così come avviene per il consumo dell'acqua o della corrente elettrica.
Facciamo qualche esempio pratico, tratto dai Piani Tari pattesi (che alleghiamo a fondo pagina) del 2018 e del 2019 (anche se quest'ultimo, infatti, è stato bocciato dal Consiglio Comunale, lo schema di base dovrebbe restare lo stesso, pur con qualche rimodulazione dei costi).
Sull'arbitrarietà di alcune voci incluse nel servizio: i cittadini hanno pagato la “campagna di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata per il I anno” 8.880 euro nel 2018 e dovrebbero pagare 10.000 euro nel 2019 (ma non era solo per il I anno?). Hanno pagato (tutti) 14.430 euro per i sacchetti per la raccolta porta a porta utilizzati per sole 1.300 utenze (situate in poche zone del paese) nel 2018 e 16.250 euro per lo stesso numero di utenze nel 2019, quando in realtà in tutto il territorio comunale i sacchetti sono stati ormai sostituiti dai contenitori colorati, consegnati dal gestore “in comodato d'uso gratuito” (o in realtà pagati poi sotto questa voce?) E ancora: i cittadini hanno pagato 12.000 euro nel 2018 per l'affitto di un centro di raccolta privato, in cui stoccare i rifiuti differenziati, solo perché il Comune non si è mai deciso a creare una piattaforma pubblica. Cosa pensare poi del costo per il trasporto dell'organico, aumentato con una Delibera di Giunta a marzo di quest'anno a 145 euro a tonnellata, a pochi mesi dell'aggiudicazione del bando? O del pagamento di 75.000 euro per la pulizia di spiagge e torrenti, seguito già a pochi mesi da una delibera di Giunta (allegata qui a fondo pagina), che affida per altri 25.000 euro ad altra ditta lo stesso servizio di pulizia delle spiagge? E che dire infine dell'assurda decisione di escludere dalla raccolta Porta a porta, nel bando iniziale, le frazioni ad est del Timeto (disperse su un territorio vasto e scomodo da percorrere), che si sono poi viste togliere anche i cassonetti stradali (in cambio della distribuzione gratuita di compostiere domestiche, in cui gettare evidentemente di tutto), finché la Regione non ha provvidenzialmente imposto di ricomprenderle nella raccolta differenziata (dato che fanno parte integrante di quel “territorio comunale”, che l'Amministrazione si è impegnata a coprire “tutto”), facendo salire di colpo di circa 2.000 unità il numero delle utenze da servire?
Per quanto riguarda l'iniquità nella distribuzione del peso dei costi: il Comune decide di promuovere il compostaggio domestico ed acquista negli ultimi due anni (ad un prezzo piuttosto alto, peraltro) 400 compostiere dal 370 l. per ogni anno, con un costo di 17.760 euro nel 2018 e di 20.000 euro nel 2019; le distribuisce in comodato d'uso gratuito a 800 utenti, che, oltre alla compostiera gratuita, hanno usufruito anche di uno sconto del 20% sulla Tari. Il costo delle compostiere, intanto, viene spalmato su tutti i contribuenti. O ancora: dopo aver spiegato a muso duro durante la “campagna di sensibilizzazione” (pagata 18.000 euro da noi cittadini) che non ci sarebbe più stato “nessuno strappo alle regole”, l'Amministrazione ha imposto alla ditta di ritirare ogni giorno (e non 3 volte alla settimana) l'organico dei cittadini che facevano direttamente richiesta al Sindaco per “pannolini e pannoloni”, spalmando poi il costo dei 24.477 euro necessari per questo servizio supplementare (richiesto solo da alcuni) su tutti gli utenti. E così è avvenuto per le richieste supplementari dei negozianti o per altri mille trattamenti di favore, tutti passati da richieste dirette di singoli utenti, identificati con nome, cognome e ruolo Tari, al Sindaco: davvero tanti gli “strappi alle regole” e tutti a carico anche di chi la Tari la paga senza strappi!
Non sarebbe stato meglio discutere PRIMA con i cittadini le loro esigenze e adottare forme di realizzazione della raccolta differenziata più idonee per tutti, senza dover ricorrere poi ad eccezioni arbitrarie? E non sarebbe stato più opportuno passare per una fase intermedia, con cassonetti di differenziata in strada, in cui magari conferire con sacchetti identificabili, e incrementare la presenza di cestini “differenziati” in tutto il territorio comunale, al posto di quelli generici (e ormai in buona parte devastati) solo in due-tre piazze del centro?
E infine ci chiediamo se sarà mai possibile, anche in questo angolo di Sicilia, pagare i rifiuti in base a quanti se ne producono (come avviene in tanti altri Comuni italiani), oppure se la gran parte dei cittadini continuerà a pagare di più, per coprire le scelte sbagliate dell'Amministrazione e quei servizi supplementari “ad personam”, concessi senza alcuna trasparenza dal Sindaco.