L’AMIANTO MIRACOLOSO, TRA SCIENZA ED AFFARI

22-01-2019 15:27 -

Di questi tempi, in cui incauti leader in ombra nel proprio partito firmano appelli sulla scienza, ridando sacralità a “verità indiscutibili”, che il metodo sperimentale di Galileo aveva svelato in continua evoluzione, il caso dell’amianto pattese (dato ora come letale, ora come miracolosamente risanato) offre interessante materia di riflessione sulla presunta “neutralità” della scienza e della tecnica.
Da anni, infatti, nella nostra cittadina molti grandi edifici, pubblici o sotto sequestro fallimentare, erano stati sottratti all'uso collettivo ed abbandonati al degrado, perché diagnosticati dai tecnici come altamente tossici, per la presenza di lastre d’amianto spaccate o sbriciolate, ed erano stati inclusi dal Comune in un accurato “Piano Amianto” (sul quale pubblichiamo in basso in pdf il dibattito di approvazione in Consiglio Comunale) , destinato ad ottenere cospicui finanziamenti regionali. Tra gli edifici più noti a Patti: il Palazzetto dello Sport di Via Mazzini, l’ex fabbrica Caleca alla Marina e la scuola elementare di Sorrentini, senza dimenticare casi minori, come la scuola elementare di Moreri, sottratta per questo ad un uso sociale e posta in vendita alla condizione di un totale risanamento a carico dell’acquirente.
Qualche giorno fa, però, l’accurato Piano Amianto pattese è stato escluso dai finanziamenti della Regione ed allora, “risorgendo dall'egro talamo” (come l’amica risanata di una celebre ode foscoliana), l’amianto dei nostri edifici è riapparso in società, adorno di nuova veste (tecnicamente, “incapsulamento”) e ridefinito come scientificamente tollerabile. La resurrezione più clamorosa è quella del decrepito Palazzetto di Via Mazzini, da cui si è strappata via in poche ore l’ingiuriosa fama di edificio inagibile e tossico, per consegnarlo, con pochi ritocchi di cipria ed un vistoso sventramento del portone di ingresso, ai carristi di Carnevale. Non sappiamo ancora chi firmerà ufficialmente la determina per attestare la miracolosa guarigione e non è escluso che, come spesso accade per le attestazioni giuridicamente rischiose, nessuno se ne assuma ufficialmente la responsabilità. Riportiamo per tocco di colore l’ipotesi più diffusa sui social network, che assegna il miracolo a San Carnevale, notoriamente il vero patrono della nostra cittadina, sempre pronta a ignorare che “è lecito fare i pazzi solo una volta l’anno”, per replicare in ogni stagione sfilate di carri e mascherate.
E segnaliamo sul tema anche il ritrovamento di “lastre di amianto abbandonate”, che il Comune sta smaltendo d’urgenza con una spesa di 4.000 euro.
A noi sembra, però, che per comprendere veramente questa duttilità della verità scientifica sia più razionale seguire la traccia dei soldi e dei profitti privati e chiedersi se, per questa assoluzione da ogni male, gli edifici con amianto pattesi non debbano piuttosto ringraziare chi da tempo è interessato ad un loro acquisto (o l’ha già effettuato, ma confidando nei soldi regionali) ed oggi vuole procedere all'acquisizione e alla ristrutturazione, senza sobbarcarsi le spese della rimozione delle lastre di eternit.
Per verificarlo basterà aspettare qualche mese e scoprire se il Palazzetto tornerà ad un uso pubblico o sarà incamerato da un imprenditore privato.