La foto della settimana n. 135: I RIFIUTI INVISIBILI

24-10-2018 09:51 -

Finalmente è arrivata anche a Patti la raccolta differenziata, già invocata da tempo da cittadini ed associazioni ambientaliste, ma purtroppo adottata ora frettolosamente dagli amministratori cittadini, solo per la minaccia di pesanti sanzioni regionali, nazionali ed europee. Di riflesso (come in un’infelice catena di Sant'Antonio), l’innovazione non è stata presentata ai pattesi con l’incentivo di ridurre sia rifiuti che tariffe, ma sbandierando controlli (finora sempre rifiutati), minacce e sanzioni (poco credibili se fatte da governanti che tollerano i grandi evasori, perseguendo di tanto in tanto solo i piccoli), stentatamente accompagnati da una retorica ambientalista, che suona stonata da parte di un’amministrazione apertamente nemica del verde cittadino e degli animali del territorio e sempre propensa alle cementificazioni.
Il tutto è avvenuto inoltre con scelte imposte dall'alto e mettendo i cittadini di fronte al fatto compiuto. A loro ci si è rivolti come ai veri responsabili del ritardo dell’amministrazione e come ad incivili e furbetti, inclini all'evasione ed al vandalismo, a cui perciò si è deciso di accollare d’ora in avanti, come a punirli per la loro inciviltà, tutto il peso del nuovo metodo. Saranno i cittadini, infatti, a custodire, pulire, trasportare ed esporre solo sulle strade carrabili i nuovi contenitori della differenziata, senza dubbio ingombranti sia in casa che sui marciapiedi e saranno loro a pagare le multe, in caso di raccolta mal fatta e dunque irricevibile per i consorzi di riciclo. Accanto a loro, a faticare sarà anche la ditta che cura la raccolta, che potrebbe pagare un pesante scotto in termini di tempo di lavoro e di sovraccarico per la piattaforma ecologica. Ci chiediamo perciò come cambierà il suo contratto con il Comune e come sarà modificato il Regolamento Tari.
Ma come hanno reagito gli abitanti, di fronte alla rapidità ed alla radicalità delle decisioni? I cittadini hanno tentato di comprendere, adattarsi, informarsi, valutando comunque positivamente la partenza della differenziata, anche se il Sindaco si era ben guardato dal coinvolgerli prima nelle scelte. Una parte non trascurabile dei pattesi, però, rassegnati da tempo ad essere trattati da sudditi, hanno reagito di conseguenza: in attesa di un fallimento che danno per scontato, hanno cercato le consuete vie del rapporto privilegiato con l’amministrazione, dei favori che aggirano le regole, del silenzio disinteressato e della diffidenza, che li ha portati, nei giorni immediatamente precedenti all'eliminazione dei cassonetti, a gettare via in modo caotico ed ansioso tutto ciò che in seguito sarebbe potuto diventare difficile o più costoso da smaltire, tanto da trasformare i cassonetti in mini discariche, il cui costo di smaltimento peserà senza dubbio sulla percentuale annuale delle differenziata, oggi inchiodata al 12% (ben lontana non solo dal 65% ottimale, ma anche dall'obiettivo minimo del 35%) e quindi sulle nostre tariffe,
Morale della favola? Se si preferisce comandare a sudditi anziché governare con i cittadini, è ipocrita appellarsi al senso civico. Non si può infischiarsene di quei fastidiosi ambientalisti (o peggio, sollevare contro di loro l’opinione pubblica), quando questi denunciano violazioni di norme di salvaguardia e minacce all'equilibrio del territorio e poi pretendere cittadini consapevoli e pronti al sacrificio per il bene comune. Non si possono assecondare evasori, abusivi e furbetti quando serve il loro voto e poi inveire contro chi svuota le cantine. Occorre scegliere: o si accetta la democrazia partecipata oppure ci si rassegna alle mini discariche abusive che fioriranno sul territorio. O si adotta sempre il metodo delle scelte condivise e degli incentivi o si impegna con i sudditi, abituati ed educati finora ai favori ed agli “strappi alle regole”, un braccio di ferro che non vedrà vincitori, ma arriverà ai soliti compromessi, mentre la penalizzazione colpirà solo il territorio, in cui si farà a gara ad occultare i rifiuti (e soprattutto purtroppo quelli più pericolosi ed inquinanti). Rifiuti invisibili, che non siamo sicuri che dispiacciano agli amministratori, preoccupati solo di ridurre i conferimenti in discarica dell’indifferenziato.