La nera estate degli Invisibili pattesi

25-07-2018 11:26 -

Come sarà l´estate per tanti Invisibili a Patti? Senza dubbio nera, anzi nerissima. Ma non per la tintarella da spiaggia né (se non per una minoranza di migranti) per il colore della pelle, bensì per il tipo di contratti di lavoro con cui lavoreranno stagionalmente nelle strutture alberghiere o della ristorazione e, anche d´estate, nelle aziende agricole e nell´edilizia, dove soprattutto i rumeni, ma anche i nuovi arrivi dall´Africa e i pattesi più poveri continueranno ad aggirarsi tra vigneti, orti e cantieri improvvisati. Un controllo di qualche giorno fa in alcuni locali di Marina di Patti ha fotografato solo la punta dell´iceberg di un fenomeno molto più diffuso e frequente di quanto le statistiche o la cronaca giudiziaria possano attestare.
E´ quel lavoro nero che continua a macchiare l´accoglienza turistica e tante aziende agroalimentari, che dichiarano di puntare alla qualità del prodotto, ma che se ne infischiano dei diritti sociali dei dipendenti. Quel lavoro nero che puntualmente accompagna le attività di cura alla persona, favorito da una parte dalla difficoltà dei privati di sopperire alle carenze di assistenza pubblica e dall´altra dalla necessità che spinge gli invisibili ad accettare qualunque orario e ricompensa.
Li troverete così a rifare le stanze dei turisti per pochi euro a stanza o all´ora, a lavare i piatti dei ristoranti, a sfidare il caldo e la fatica nei lavori di campagna o a svolgere tutte quelle attività indefinite e fuori contratto che non hanno bisogno di altra abilità o capacità, se non quella di saper soffrire in silenzio per sopravvivere.
Quando si discute, allora, delle prospettive di sviluppo economico del nostro territorio, sarebbe meglio non dimenticare che non può esserci alcun beneficio sociale e collettivo nella circolazione di denaro, se aziende e ditte non saranno disposte (o non saranno incentivate o costrette) a non risparmiare solo sulla pelle dei loro dipendenti e se la qualità dei prodotti o dei servizi offerti non si accompagnerà al rispetto delle persone e dei loro diritti.