La foto della settimana n°130: Svenduto ai signori del cemento

01-03-2018 09:23 -

L´avevamo scritto solo qualche giorno fa, parlando di "Privatizzazione del territorio", che l´Amministrazione pattese in carica aveva aggiunto, alla totale incuria di quelle precedenti verso i beni immobili pubblici, una propria vocazione alla svendita dei beni comuni, probabilmente "per fare cassa", ma soprattutto per un profondo disinteresse verso la storia e l´identità di questo paese.
Arriva ora la conferma (dai quotidiani di ieri) che l´ex mattatoio di Via due Giugno (che vedete nella foto) è stato acquistato per 70.000 euro dalla società palermitana "S.c.e.v. Immobiliare", che da tempo aveva imposto questa cifra d´acquisto ed ha solo dovuto aspettare che il Comune scendesse ubbidientemente dai 125.000 euro di base d´asta al prezzo voluto, proponendo solo un irrisorio rialzo dell´1%, per i 350 metri quadri di questa area in centro città, resa da poco residenziale con una provvidenziale variante del Piano Regolatore pattese, che in questi mesi si sta piegando a poco a poco alle esigenze dei "signori del cemento".
Eh si! Perché al posto di questa originale struttura d´epoca, che sorge per di più ai margini del Centro Storico (perché ricordiamo che è centro storico via San Domenico e lo è la zona di Fadducca, in cui questo immobile si trova) sarà tirato su l´ennesimo palazzone di cemento, per soffocare ed ingorgare ulteriormente la già affollata zona di Corso Matteotti, in cui questa Amministrazione ha seminato a piene mani, negli ultimi anni, licenze di costruzione, facendosi beffe della mozione del Consiglio Comunale che, fatta propria una proposta della Consulta Giovanile, chiedeva il blocco delle nuove costruzioni. E lo chiedeva, giustamente, in un paese in cui giacciono invenduti centinaia di appartamenti nuovi, che godono di esenzione IMU ed hanno svilito da tempo il mercato immobiliare del paese.
Ma l´impulso ad eliminare i beni pubblici comunali è troppo forte per questa Giunta (in cui ricordiamo che il Sindaco è anche Assessore ai Lavori Pubblici ed al Bilancio) e lo scempio, ne siamo certi, continuerà, in nome di quel cemento particolarmente infido in una Regione che ne ha prodotto tanto depotenziato, creando, in barba alle norme antisismiche, un elevatissimo rischio crolli.