GLI INVISIBILI E LA CULTURA

18-04-2013 09:08 -

Non è facile definire la cultura, ma, restando nel campo agricolo, da cui questo termine proviene, si può dire che "cultura" è tutto ciò che viene pazientemente curato fino alla sua piena maturazione: da un´opera d´arte ad un efficace strumento di lavoro, da un campo di grano maturo ad una corretta formula matematica, dalla costruzione di un ponte a un´idea che fa luce sulla realtà.
Non lo è ciò che nasce senza riflessione e senza sforzo, come un´informazione superficiale, l´erudizione sterile, un lavoro fatto male, la vuota imitazione di modelli altrui, lo slogan pubblicitario, ogni strumento inutile al suo scopo, l´intrattenimento frastornante.
Non è detto che il prodotto della cultura sia sempre armonioso e gradevole, ma ha sempre una bellezza profonda ed una innegabile utilità.
Gli Invisibili, abituati al lavoro e all´essenzialità, sanno riconoscere la vera cultura e nutrono grande ammirazione e rispetto per l´abilità e l´intelligenza, per la fatica e la verità, diffidando saggiamente del loro contrario. I Visibili invece, specialmente nei periodi in cui il loro potere declina, inseguono mode passeggere e, soprattutto, inefficaci.
Abbiamo cercato di esprimere brevemente in un sonetto queste riflessioni, sollecitate da un fastidioso e frequente abuso dell´aggettivo "culturale".