La foto della settimana n°124. Migranti meno invisibili: nasce a Patti un´associazione della comunità del Kerala

01-09-2017 00:25 -

Preservare le proprie tradizioni e confrontarsi apertamente con il paese d´arrivo, in un rapporto paritario di scambio multiculturale, è il desiderio che ha spinto una parte della numerosa comunità indiana del Kerala di Patti a presentare pubblicamente alla città l´associazione internazionale WMF (World Malayalee Federation), che ha creato da qualche tempo anche in Sicilia e nel distretto pattese una propria rappresentanza.
La presentazione è avvenuta domenica scorsa in un cine-teatro della nostra cittadina e vi hanno partecipato, insieme ai dirigenti europei, nazionali e regionali della WMF, anche rappresentanti della società e della politica locale: oltre al "Paese Invisibile", da tempo vicino a questa comunità di migranti, c´erano il parroco del rione in cui sono più presenti (dato che si tratta di una comunità cattolica), un esponente di minoranza del Consiglio Comunale e la pediatra che cura i loro bambini.
E´ stato un incrocio di lingue e di propositi, un confronto non formale di culture e di mentalità sui problemi concreti del gruppo indiano e più in generale delle comunità straniere presenti in paese, tra l´invito del parroco a trovare un coordinamento stabile tra le diverse componenti pattesi di lingua malayalam e l´impegno del Consigliere a sostenere la realizzazione della Consulta dei migranti, già approvata nello Statuto Comunale, ma non ancora realizzata perché priva di un suo Regolamento attuativo.
Ricordiamo che il Kerala è lo stato indiano con il più alto tasso di alfabetizzazione (oltre il 90% della popolazione). Vi si alternano al Governo il Partito Comunista d´India (di orientamento marxista) e il Partito del Congresso Indiano (di orientamento socialista). È cattolico solo il 19% della popolazione (mentre la maggioranza è di fede induista o islamica), ma in un clima di tolleranza reciproca. A dimostrare una buona parità tra i sessi va sottolineato il fatto che sono stati eletti attualmente, come responsabili regionale e locale della WMF, due donne.
La nostra associazione giudica molto positivo questo passo organizzativo, che mira sia a tutelare i diritti dei migranti indiani, impiegati oggi a Patti in condizioni di precarietà, per lo più come badanti o addetti alle pulizie presso privati o presso esercizi di ristorazione, e residenti spesso nelle case antiche (e disagevoli) del Centro Storico, sia a rivendicare la specificità dei propri riti e costumi, senza chiusure settarie, ma in clima di positiva multiculturalità.
Ci sembra importante perciò che questo esempio sia esteso anche ad altre nazionalità di migranti presenti nel nostro paese e ci riproponiamo, anche per agevolare la creazione di una rappresentanza istituzionale locale, di suggerire subito, dal basso, un Coordinamento cittadino dei rappresentanti dei gruppi stranieri più rappresentativi, residenti stabilmente a Patti.
Ripubblichiamo intanto a fondo pagina, per dare un quadro più chiaro della situazione, una nostra inchiesta sulla presenza dei migranti nella nostra zona.