La foto della settimana n° 112: Il furgone in cui spariscono i cani di Patti

02-10-2016 18:03 -

Da alcuni mesi spariscono senza lasciare traccia molti cani di Patti, soprattutto randagi ma non solo. Sul luogo della scomparsa è stato avvistato più volte un furgone bianco. Alcuni volontari animalisti hanno lanciato un appello su Facebook, chiedendo a chi lo vedesse di segnalare la targa o almeno il modello. Dopo aver condiviso il loro appello, diamo oggi un nostro contributo di informazione e di riflessione.
Alcune persone, infatti, ci hanno raccontato di un furgone bianco Renault Master, visto in sosta nella zona Orti, poco distante dal Tribunale. Dal portello posteriore socchiuso erano visibili diversi cani di piccola taglia ed uno tipo boxer. Accanto al mezzo un uomo ed una donna robusta. Nessuno ha pensato di rilevare la targa, perché al momento hanno creduto si trattasse di allevatori o cacciatori, ma poi, letto l´appello su Facebook, hanno pensato che potesse trattarsi di quello già avvistato e ci hanno contattati.
Aggiungiamo che non ci risulta che gruppi animalisti locali o il Comune dispongano di furgoni per il trasporto di cani (che pure sarebbero utilissimi!) ed il numero e il tipo degli animali descritti non può certo far pensare a cacciatori. Accerteremo se gli allevatori della zona (gli unici che possano detenere legalmente più di sette cani) abbiano simili mezzi.
Ma chi e perché può avere interesse a prelevare cani randagi e per lo più bastardi? Le sparizioni sono avvenute spesso dopo una segnalazione o una lagnanza al Comune sulla presenza di randagi ed hanno interessato sia cagne di piccola taglia che grossi cani. A cosa possono essere destinati questi animali?
C´è chi ha accostato le sparizioni al passaggio di circhi, che potrebbero sfamare così a buon mercato i loro animali carnivori. Dato che tra il 6 ed il 10 ottobre si fermerà nella località San Giorgio un circo Orfei, invitiamo perciò chi ama gli animali a controllare l´eventuale presenza, nei recinti, di cani o del furgone bianco Renault. C´è chi ricorda le denunce dell´ENPA su canili privati siciliani e calabresi che farebbero incetta di "ospiti", per incassare i finanziamenti (in Calabria si è parlato di un vero racket della ´Ndrangheta). Non si può non ricordare il giro dei combattimenti tra cani (sempre fiorente), in cui i randagi vengono utilizzati per gli allenamenti o per inferocire i combattenti poco prima dell´incontro. Senza soffermarci sulle aberrazioni sessuali (purtroppo non così rare), ricordiamo anche che le cagne di piccola taglia (specie di razza) vengono sottoposte a sfibranti fasi di riproduzione, per lucrare sui cuccioli, spesso svezzati anzitempo. Ed infine sottolineiamo che l´aumento dei "rapimenti" ha fatto calare le uccisioni (con veleno o nei tanti altri sadici modi che "l´essere umano" è riuscito ad escogitare per le "bestie"), evitando le foto di denuncia degli animali agonizzanti o morti, che avevano scosso l´opinione pubblica. Se i randagi vengono uccisi, lo si fa altrove e con "discrezione".
Invitiamo chi è ancora capace di indignarsi per questi gesti a segnalare o meglio a fotografare il furgone bianco Renault (potete inviare le foto anche a noi, contattando il sito) e magari a chiedere informazioni a chi lo guida. Rivolgiamo un appello anche ai Vigili Urbani del nostro Comune perché controllino la regolarità dei trasporti di tanti animali (almeno nelle ore diurne, in cui prestano servizio) e le loro microchippature.
Ricordiamo infine che da secoli abbiamo condizionato gli animali addomesticati a vivere con l´uomo e per l´uomo. Ora non rompiamo il patto tra specie. Pur relegandoli a vagare senza padrone, non neghiamo a cani e gatti quelle poche cose (l´acqua, un po´ di cibo, qualche carezza), che possono sostenere chi non si rassegna a tornare selvaggio ed ancora, assurdamente, continua a fidarsi della feroce razza umana.