La foto della settimana n°109: I NODI AL PETTINE

30-07-2016 09:37 -

Questa foto (postata qualche giorno fa sul suo profilo da Maria Rosa Martines e scattata in una zona centrale di Patti) è emblematica del dramma che in questi giorni vive la Sicilia. Un dramma ricorrente, tanto da apparire ormai banalmente consueto, che ha molte cause e numerose responsabilità, ben distribuite, nel tempo e nello spazio, a vari livelli istituzionali. Un dramma brevemente sospeso da una proroga di 7 giorni, ma questa volta ineludibile.
Com´è nostra abitudine, comunque, noi ci fermiamo a riflettere soprattutto sul nostro territorio, per constatare come il problema di oggi sia un nodo che arriva al pettine dopo molti mesi di immobilità e di chiacchiere.
Da anni, infatti, si parla di raccolta differenziata, lanciando sonanti annunci sulla stampa di propositi e di conquiste inesistenti. Patti ha raggiunto (come si può leggere nella relazione conclusiva del Sindaco dell´aprile di quest´anno) una percentuale del 7,09% di raccolta differenziata ed il merito principale di questa pur modesta cifra va alla buona volontà dei cittadini (che hanno conferito direttamente alcuni rifiuti riciclabili a due piattaforme del territorio) ed all´iniziativa privata di gestori, che hanno potuto invogliare i cittadini solo con sconti ai supermercati, dato che il Comune di Patti non ha mai varato gli sconti sulla TARI per chi conferisce in piattaforma.
La famosa "raccolta porta a porta" nel Centro Storico, più volte annunziata, avviata e riavviata, è poco più di un simbolico passaggio nei pochi punti facilmente raggiungibili dai mezzi ed anche lì si è realizzata a macchia di leopardo e a fasi alterne.
Si torna perciò a parlare di inceneritori (nella forma edulcorata dei "piccoli termovalorizzatori") che rischiano di aprire solo una nuova stagione di affari illeciti e di inquinamento del territorio.
Eppure i cittadini si sono più volte espressi in modo chiaro ed hanno dato per primi il buon esempio sulla differenziata.
Una strada che le istituzioni locali, però, non fanno nulla per intraprendere in prima persona, con convenzioni dirette e con centri di raccolta più vicini all´abitato. Lasciano fare ai privati e aspettano che la situazione degeneri per intervenire "d´urgenza ed in deroga".