Le condizioni di lavoro dei ceramisti pattesi nell´Ottocento

01-04-2013 11:19 -

L´industria ceramica ha avuto a Patti, tra fine Ottocento ed inizio Novecento, il suo "periodo d´oro", segnato dall´attività di 13 fornaci, che davano lavoro a 3.500 operai (un terzo dell´intera popolazione) e di una flotta di 50 velieri, che esportava il vasellame prodotto a Patti Marina in tutto il Mediterraneo.
Il successo di questi opifici era frutto della fusione tra una valida capacità imprenditoriale e la grande abilità ed esperienza di una manodopera altamente specializzata. Un esempio di questa combinazione fu l´invenzione dello smalto apiombico, realizzata nelle fornaci degli Aiello, che diede per lungo tempo alle "pignate" pattesi una caratteristica esclusiva ed un grande vantaggio sulla concorrenza.
Le condizioni di lavoro di questa manodopera erano comunque molto dure ed arretrate ed i salari bassissimi.Ciò ha procurato grandi guadagni ai proprietari, la cui notorietà ha messo spesso in ombra il lavoro di quei ceramisti "invisibili", a cui dedichiamo come sempre questa inchiesta.