La foto della settimana n°100: Com´era verde la mia Villa...ora c´è una casa nel Parco

16-02-2016 19:58 -

Nella foto di questa settimana potete vedere la casa di legno, alta almeno 5 metri ed estesa per circa 40 mq, che ha preso forma da poco nel “Parco Robinson” di Patti: si tratta della struttura che dovrà ospitare un “planetario ecologico”, finanziato dal “Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale” presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, grazie alla collaborazione tra alcune associazioni locali, le scuole superiori cittadine ed il Comune di Patti. La costruzione occupa per intero l’unica piazzola pianeggiante del parco (concessa per 5 anni in comodato d’uso gratuito) e svetta in altezza per almeno il doppio del chiosco delle bibite. Non del tutto fuori luogo in un parco, ma sproporzionata, per le sue dimensioni, nel NOSTRO parco, dove gli alberi si riducono progressivamente, i giochi per bambini sono stati eliminati e la grande vasca dei pesci rossi è rimasta negli ultimi giorni senza acqua di ricambio (sottolineiamo che la recente depenalizzazione del reato di maltrattamento degli animali - il 544ter C.P. – non ha certo giovato a correggere la diffusa tendenza di considerare i pesci poco più che oggetti d’arredo, se non spazzatura, e non ci meraviglierebbe trovare la vasca vuota per l’imminente inaugurazione del planetario).
La scelta di costruire questa “casa nel parco” conferma del resto il fatto che una delle cose sempre più invisibili, nel Paese Invisibile, è il verde pubblico. Per il Comune il verde è essenzialmente un problema “di pulizia” e non solo rispetto a foglie e rami (giustamente da spazzare ed oculatamente da potare), ma proprio come verde in sé: gli alberi si sradicano (come i tigli di Piazza Niosi, gli alberi di Giuda del rione Bucciria, gli oleandri di Piazza Sturzo, i pini della rotonda di Patti Marina, le tante palme eliminate, con o senza punteruolo rosso) o almeno si “capitozzano”, con un taglio netto prima dell’allargamento dei rami (e qui gli esempi si sprecano). Le siepi si eliminano, come in Piazza Mario Sciacca o nella Villa Comunale, che per ironia della sorte sono proprio due luoghi oggetto dell’iniziativa “adotta un’aiola”: se di adozione si è trattato, non si può che parlare di genitori infanticidi! Gli alberi piantati nel nostro territorio, negli ultimi 5 anni, sono meno di una ventina e sono tutti di dimensioni poco più che “bonsai”: i 9 esili aranci amari di Piazza Niosi e gli 8 ulivi nani di Patti Marina (ci chiediamo se siano di una specie a sé).
La Villa Comunale, costruita a metà ‘800 e destinata ad essere l’elegante giardino pubblico della borghesia pattese, anima collettiva, un tempo, delle feste patronali ed orgoglio di leggendari e severissimi giardinieri, è stata sì ripulita e rianimata dal volontario che l’ha ottenuta gratuitamente in gestione, insieme al piccolo chiosco delle bibite, ma è diventata sempre più un locale di ristoro con giardino annesso, buono per ospitare (addirittura a cancelli chiusi) feste private, allietate da una musica dai decibel sempre più elevati. Insomma qualcosa a metà tra la discoteca ed il ritrovo, mentre il verde è scomparso completamente dalle aiole (adibite a tutt’altro), la fontana accoglie non più pesci rossi ma monetine (a scopo di beneficienza) e le tartarughe marine, nella grotta sotto il palco, da cui è scomparsa definitivamente l’edera decorativa, si contendono lo spazio vitale con allestimenti scenografici e luci inadeguate.
Non è certo da criticare il volontario che la gestisce gratuitamente e l’ha resa almeno un centro di socializzazione in un sempre più desolato Centro Storico. Ma il Comune ha una sia pur vaga idea di cosa siano un giardino pubblico ed un parco cittadino? Gli “spazi verdi” urbani non sono contenitori da riempire di oggetti e di rumore, ma luoghi di riposo per passeggiare, giocare, leggere e riposare tra piante e fiori…per fare altro, c’è già tutto il resto della città!