"Le trasparenze della luce nel paesaggio siciliano": mostra di pittura all´Antica Casa Mangiò

06-12-2015 14:25 -

L´immagine della Sicilia come "isola della luce" è diffusa e ricorrente: la particolarità climatica conferisce infatti al sole isolano quell´intensità che costringeva gli architetti dell´antica Grecia ad ingrossare le colonne d´angolo dei templi, per evitare che, "consumate" da due parti dalla luce, apparissero più sottili delle altre.
E´ stata soprattutto la pittura, però, a doversi confrontare con il problema della cattura della luminosità siciliana tanto che, nella seconda metà dell´Ottocento, Francesco Lojacono, caposcuola della corrente del verismo pittorico, venne definito "ladro del sole", per la sua capacità di infondere luminosità alle proprie tele.
E la luce siciliana non è solo l´accecante trionfo del mezzogiorno, "l´ora dell´ombra più breve", ma è anche densità dell´aria e trasparenza dell´acqua, è gioco di stagioni e di chiaroscuri, inconfondibile trascolorare delle tinte e peculiare intensità dei toni.
Proprio per questo inscindibile legame tra la luce ad il nostro territorio, abbiamo ospitato in questi giorni un evento inconsueto per la nostra associazione: una mostra di pittura del catanese Antonino Di Bella, allievo di Salvator Quattrocchi (uno degli ultimi esponenti del verismo pittorico siciliano), che ama reinventare sulla tela i nostri paesaggi, partendo anche lui dalla foto artistica come i suoi maestri ottocenteschi, pionieri delle fotografia.
Inaugurata domenica scorsa, la mostra si concluderà martedì 8 dicembre, ed ha consentito in questi giorni ai suoi visitatori di scoprire inediti aspetti e sorprendenti rivisitazioni del paesaggio siciliano.