La foto della settimana n° 3: L´ARTE DELLA CRETA

06-03-2013 08:28 -

Il sorriso di Tindaro Calderone, famoso maestro ceramista della Marina, irrompe, allegro come il rosso acceso del suo maglione, da una lapide funebre del cimitero di Patti e per raccontare di lui e del lavoro di una vita le figlie e la moglie hanno voluto trascrivergli accanto, sul marmo candido, una delle nostre Ballate del Paese Invisibile, che racchiude il senso del suo essere stato tra gli uomini in una sola parola: ´a crita. In un paese di ceramisti, in cui per secoli la lavorazione dell´argilla è stata il fulcro dell´attività extragricola, l´odore, il sapore, il colore della creta si identificavano, per gli artigiani invisibili pattesi, nel mondo stesso e l´orgoglio di saperla plasmare con abilità ha compensato la fatica ed i sacrifici di un lavoro che, anche se si trasmette ai figli come un tesoro raro, non crea grandi fortune.
Tindaro, abile nel creare forme ed oggetti e capace di coordinare e dirigere il lavoro dei suoi compagni, ha aiutato chi di fortune ne possedeva già tante a creare una nuova fabbrica, a garantirne la qualità, ad assicurarle il primato sul mercato. Al contrario del marchio di quella grande fabbrica, però, il suo nome è rimasto finora molto meno visibile. Gloria Faustini, che ha scritto anche per lui questa ballata, traducendo in versi il racconto appassionato dei suoi cari, sperava di restituirgli la visibilità che merita e ringrazia le figlie che, facendo incidere quelle parole in un luogo senza tempo, hanno assegnato alla ballata ´A crita il riconoscimento più grande: quello di essere fatta propria da chi vi si riconosce pienamente.