L´ECONOMIA INVISIBILE

23-05-2014 09:19 -

Anche nel Paese Invisibile, come in gran parte del mondo, la crisi economica degli ultimi anni ha determinato la chiusura di imprese e negozi, il rallentamento dell´edilizia, il calo del turismo ed ha aumentato il numero di disoccupati ed emigranti e delle persone che vivono sotto il livello di povertà. Ma se questi dati ufficiali fossero la verità, la situazione sociale sarebbe molto più drammatica di come in effetti la viviamo. Lo scarto è dato dal fatto che la statistica ufficiale ha finora ignorato l´economia invisibile: quella che assorbe i disoccupati nel mercato del lavoro nero e nei traffici criminali, che raccoglie e rimette in circolo i cosiddetti "sprechi" della Pubblica Amministrazione, che utilizza le programmatiche "inefficienze" dei controlli per eludere le procedure legali e fa dell´"emergenza" una normale prassi di illegalità.
Da oggi l´Istat, adeguandosi alle direttive dell´Eurostat, dovrà includere l´economia criminale (droga, prostituzione, ecc.) nel calcolo del PIL. Se includerà anche gli appalti gonfiati e l´evazione delle tasse, scopriremo finalmente perché in Sicilia corre tanto fiume di denaro, mentre le istituzioni pubbliche e le imprese distruggono servizi sociali e posti di lavoro perché "soldi non ce ne sono". Infatti: stanno altrove.