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MOLTO RUMORE PER NULLA

31-07-2017 16:19 - News Generiche
Gli eventi dell´estate pattese si snocciolano quest´anno in un calendario fitto e vario, che senza dubbio rende onore, per lo sforzo organizzativo e volontaristico, ai tanti promotori, che hanno messo su, ognuno per proprio conto e su proprie soggettive ispirazioni, senza alcun filo conduttore, un caleidoscopio di appuntamenti consueti o orgogliosamente già numerati come "primi", in vista di intenzionali ripetizioni annuali o semestrali (se la cosa va, perché non ripescarla tra Natale e Capodanno?).
Al moltiplicarsi e al frantumarsi degli organizzatori si contrappone, però, una contrazione degli spettatori, che, forse anche per colpa delle temperature particolarmente elevate, o per semplice sfinimento, sempre in minor numero si sottopongono all´appello, preferendo magari scivolare nel consueto giro serale tra i locali della Marina.
Gli spettacoli proposti, del resto, anche a causa della crisi economica, sono sempre più "fatti in casa", con paesani che si riscoprono "popolo di artisti" a partire dalla più tenera età fino a quella pensionabile, affrontando disinvolti il palcoscenico e le piazze, fiduciosi nella distrazione degli spettatori, che fanno fatica a distinguere la Festa della patrona dal Carnevale Estivo, lo spettacolo culturale da quello popolare, in un´alienazione senza alcun rapporto con il tempo e con lo spazio, perché un luogo o un periodo storico valgono l´altro e la tradizione si può reinventare a proprio comodo, senza neanche più badare al "successo di pubblico": se è poco non ha capito, se è distratto non sa apprezzare.
I più esperti hanno compreso che il trucco del successo sta nell´abbinare tante cose insieme, anche se qualcuno esagera ed ecco che in poco più di 100 metri giostre e bancarelle sparano a tutto volume musiche diverse, in un inascoltabile miscuglio e poco importa se si trovano a pochi metri dall´ospedale o se coprono persino lo spettacolo di turno, che a fatica si segue tra gli altri stimoli sonori e le reiterate proposte di consumo di cibo, merci e divertimenti.
Qualche sera fa, addirittura, tra bambini in carrozzella e consumatori di calia e zucchero filato passavano disinvolti persino gli addetti alla deblattizzazione dei tombini, spargendo disinfettante liquido per le strade e tra i sandali dei passanti, forse per contrastare l´effetto dei cumuli di rifiuti, creati dalla chiusura di alcune discariche regionali (ma a chi mai sarà venuto in mente di fare eseguire questa operazione in centro paese alle 23,00, durante uno spettacolo di piazza?).
Il tempo della festa, che rifondava il senso della comunità e scandiva i rituali di riconoscimento collettivo appare così trasformato in un continuum senza significato, in cui la cultura fa da semplice intrattenimento, la processione è uno spettacolo come tanti, e teatro e musica si riducono alla riproposizione di un già visto e sentito tante altre volte, rimasticato giusto per lo spazio di una serata estiva, oscurando quelle poche novità degne di attenzione, che annegano nel mare della generale banalità.
Insomma, affrontando con coraggio l´ancor più fitto di eventi mese di agosto, non resta che aspettare l´autunno, confidando in una ripresa della lucidità di riflessione e di comunicazione collettiva sul nostro vero passato, sul precario presente e su un possibile futuro.


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