CENTRO STORICO: CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA?

23-09-2017 10:03 -

Immancabile, a ridosso di ogni elezione, rispunta il tormentone del recupero del Centro Storico pattese. Si parte con un Convegno di tecnici e politici, che conclude una fase preparatoria dell´Amministrazione, iniziata già da qualche mese, e sventola sotto il naso degli stanchi cittadini le ultime possibilità di prestiti ed agevolazioni (i vecchi – e mai utilizzati - prestiti bancari a fondo perduto ed il nuovissimo "sisma bonus" introdotto dalla legge detta "Casa Italia"), che lasceranno comunque ai soli privati il carico di ogni intervento. Da parte loro gli Enti Locali promettono esclusivamente semplificazioni e facilitazioni, cercando idonee coperture da parte di riluttanti Enti di controllo (Soprintendenza e Genio Civile), a cui si chiede ancora una volta di chiudere un occhio (e magari tutti e due), come già fatto in altre occasioni.
COSA SI PROPONE IN SOSTANZA? Di utilizzare una legge regionale di due anni fa (finora trascurata, in attesa della giusta occasione elettorale) per rendere possibile l´abbattimento e la ricostruzione o almeno una grossa ristrutturazione di alcuni edifici del Centro Storico, grazie alla sostituzione dei mai realizzati Piani Particolareggiati (uno strumento urbanistico, che avrebbe dovuto proporre un recupero complessivo delle aree antiche) con un Censimento casa per casa (uno "Studio di dettaglio"), che valuterà il valore storico ed architettonico dei singoli edifici, senza tenere alcun conto del fatto che il pregio dei Centri Storici sta proprio nell´inscindibile unità ed omogeneità delle strutture urbane, per quanto deteriorate, e che l´assenza di ogni intervento pubblico creerebbe case nuove in mezzo a strade sporche e ad infrastrutture obsolete, non consentendo un aumento del valore delle abitazioni e della qualità della vita degli abitanti degli antichi rioni.
A CHI SARA´ AFFIDATA QUESTA VALUTAZIONE? A 5 professionisti pattesi (esterni al Comune), che si avvarranno della collaborazione gratuita degli studenti del corso per geometri (ah, l´inesauribile utilità di quelle corvé create dal Progetto scuola-lavoro!) e della supervisione dell´Università di Palermo, i cui esperti non verranno sul territorio, per verificare la rispondenza delle Schede tecniche con la realtà, ma si limiteranno a dare una patina di omogeneità alle insindacabili valutazioni dei 5 tecnici pattesi: una squadra inedita, resa necessaria, ha precisato l´Assessore al ramo, dalla necessità di affrettare i tempi, ma utile anche ad accontentare i tanti pretendenti al ruolo e le fazioni politiche che li appoggiano (i meglio informati possono già fare i nomi degli uni e degli altri). Del resto i professionisti si accontenteranno di 1.200 euro a testa, anche se è verosimile pensare che i cittadini interessati affideranno a loro i progetti di ristrutturazione, dato che la delibera di Giunta che ne prevede la nomina non ha posto incompatibilità ai due ruoli.
CI SARANNO CONTROLLI? Per quanto i politici regionali abbiano fatto miracoli per semplificare anche ciò che per sua stessa natura è complesso (sfidando le ire di quelle fastidiose associazioni che si battono ancora per la tutela del territorio siciliano), resta la supervisione ineludibile della Soprintendenza provinciale (per il rispetto dei vincoli posti dal Piano Paesaggistico) e del Genio Civile (per l´applicazione dei criteri anti-sismici). I rappresentanti di questi due Enti, presenti ieri al Convegno, hanno sollecitato i politici regionali (e quelli che lo diventeranno tra poco più di un mese) ad agevolare il loro compito (insostenibile di fatto con gli attuali organici) introducendo un parere complessivo (ma come si fa a dare pareri complessivi su Schede particolareggiate di singoli edifici?). Riguardo alla sismicità, poi, sottolineiamo come le esigenze anti-crollo, unite all´assenza di vincoli architettonici, potrebbero produrre nel Centro Storico piccoli mostri in cemento armato (le cui capacità di stabilità sono peraltro ormai molto discusse), tanto semplici da progettare ed economici da realizzare, che si affiancherebbero a strade e case in antica arenaria pattese.
CHE FARE? Avremmo voluto sollevare già ieri queste obiezioni, nel dibattito a conclusione del Convegno, offrendo la nostra esperienza (accumulata durante i recenti e disastrosi lavori di ristrutturazione del rione San Nicola-Bucciria) ed unendo la nostra voce a quella dei pochissimi cittadini, molto critici e perplessi, ammessi agli interventi (per ragioni di tempo, naturalmente), ma abbiamo ritenuto più utile articolare per il momento in altri spazi le nostre osservazioni, confidando che ci siano (come ha preannunciato l´Assessore Scardino) altre occasioni di confronto tra amministratori, tecnici, cittadini ed associazioni, e sempre fiduciosi nel fatto che molti pattesi vorranno sfatare la mortale alternativa, proposta come ultima spiaggia, tra questo tipo di intervento, molto rischioso per l´identità dei rioni antichi, e l´abbandono devastante che al momento li minaccia.