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IL MERCATO DELLE ERBE, I CONTADINI INVISIBILI E LE ISTITUZIONI

15-04-2016 16:09 - Le inchieste
L’iniziativa settimanale del “Mercato delle Erbe”, ideata dalla nostra associazione ed arrivata mercoledì scorso quasi ad un terzo del suo svolgimento, ha evidenziato alcuni problemi, che ci pongono una serie di riflessioni e ci consentono di fissare meglio alcuni obiettivi.
Ringraziamo innanzitutto chi è venuto a comprare buone verdure, difficili da trovare nei circuiti commerciali, chi è passato per curiosità, chi è tornato puntualmente per sostenere l’iniziativa, ma soprattutto chi si è fermato a discutere, per capire meglio le nostre intenzioni e per avanzare critiche e proposte, perché quando si tentano strade nuove è essenziale imparare strada facendo e correggere di continuo la direzione.
Cominciamo dai problemi organizzativi: nonostante un progressivo allargamento degli acquirenti, l’affluenza al mercato è stata senza dubbio penalizzata sia dall’orario esclusivamente mattutino, che finora abbiamo osservato, in una giornata infrasettimanale, sia dalla localizzazione in una piazzetta del Centro Storico (quella dove si apre la nostra sede), raggiungibile solo attraverso scale e di per sé poco transitata, sia, infine, dalla nostra difficoltà economica di pubblicizzare più ampiamente l’evento. Purtroppo non possiamo ancora spostarci, come avremmo voluto, nella vicina Piazza di San Nicola, la storica “Piazza del Mercato” pattese, perché l’ennesimo blocco dei lavori di riqualificazione del rione ha condannato questa zona (che avrebbe dovuto essere completata ai primi di aprile) a restare un’eterna “area di cantiere”, interdetta ad ogni attività. Quanto alla pubblicità, non possiamo che confidare in Facebook e nel passa-parola. Abbiamo deciso, però, di prolungare dal 20 aprile il mercato nel pomeriggio (h. 16,30-19,30), di movimentarlo con una serie di spettacoli (comincerà il prossimo mercoledì il “cuntastorie” Gaspare Namio) e di allargarlo ai piccoli artigiani di prodotti tradizionali.
Di ben altra portata sono invece i problemi di impostazione, che ci costringono a riflettere sulla nostra scelta di riservare il Mercato solo ai coltivatori diretti, già autorizzati dal Comune alla vendita diretta itinerante. Abbiamo dovuto constatare, infatti, a questo proposito, che sono pochissimi i contadini che si trovano in questa condizione, e non solo per un’innegabile diminuzione di questo strato sociale, impossibilitato a vivere del solo lavoro agricolo e falcidiato dalla continua emigrazione verso altri Paesi europei, ma soprattutto a causa di una precisa scelta di politica nazionale e locale. Cominciamo perciò da oggi, nel documento in Pdf che alleghiamo a fondo pagina, ad analizzare meglio queste tematiche, che ci sembrano centrali per un miglioramento delle condizioni di vita nei nostri territori, e ci ripromettiamo di approfondirle con dibattiti ed inchieste.
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