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DEMOCRAZIA RISTRETTA

18-09-2016 17:43 - News Generiche
Alcune tendenze in atto nel nostro Paese Invisibile (che appaiono in linea con attuali tentativi nazionali di riforma della democrazia italiana) danno l´impressione che l´Amministrazione comunale voglia accentrare i processi decisionali, svuotando di importanza alcuni spazi istituzionali, riducendo deleghe e luoghi di dibattito e sopprimendo di fatto alcune forme di democrazia diretta.
La nostra associazione, che ha partecipato attivamente l´anno scorso all´esperimento delle Consulte Territoriali, rivendicando forme di discussione allargata sulle scelte collettive, invita i cittadini ed i politici pattesi a riflettere su alcune scelte: l´avocazione, da parte del Sindaco, di importanti deleghe assessoriali (basti ricordare Bilancio, Lavori Pubblici, Raccolta Rifiuti e Cultura), il diffuso sospetto sul carattere transitorio di alcuni assessorati, la scomparsa delle Commissioni Consiliari, la rarefazione delle sedute del Consiglio Comunale, la mancanza di dirigenti di alcuni settori essenziali dell´apparato amministrativo, la mancata emanazione, infine, del Bando di rinnovo delle Consulte Territoriali dei cittadini, vistosamente equiparate ad alcuni comitati spontanei, senza dubbio più vicini all´amministrazione, ci sembra che delineino una gestione quasi personalistica del Comune, senza peraltro raggiungere quella capacità decisionale che di solito si accompagna alla figura dell´"uomo solo al comando".
Una democrazia "ristretta" che si delinea come un semplice "surrogato" della partecipazione (insomma la cicoria al posto del caffè forte) e che si limita a fare il meno possibile, dando solo l´impressione di "non fare" con molta grinta. Caso esemplare è l´Ordinanza Sindacale emessa 5 giorni prima del Ferragosto, per rendere obbligatoria e perentoria la raccolta differenziata "porta a porta", che mira solo ad allinearsi formalmente ad un analogo provvedimento regionale, ma che di fatto non produce nulla, se non la scomparsa illegale dei cassonetti di raccolta in alcune aree del Centro Storico.
E così via potremmo citare l´eterna riproposizione di progetti che non vedranno mai attuazione (e per alcuni è decisamente meglio che sia così), rincorrendo un renziano "Patto della Sicilia" che rinnova senza vergogna le eterne promesse elettorali dei governi romani (il porto, l´allargamento del teatro greco, il risanamento delle coste, ecc). 
Ci chiediamo intanto: che fine ha fatto il risanamento del torrente Provvidenza, contrattato alcuni mesi fa tra Consulte, Sindaco e Protezione Civile, dopo un´ispezione del Genio Civile? Perché il sito comunale, dopo tante denunce dei cittadini continua a rimanere lacunoso, mancando di informazioni essenziali per la trasparenza sulla gestione del territorio? Perché restano inaccessibili al pubblico i grandi palazzi del Centro Storico (come il Galvagno, il Convento di Santa Maria di Gesù e lo Sciacca Baratta, tristemente deturpato di recente con una gettata di cemento sulla facciata principale )? Perché il Piano di Protezione Civile, che avevamo richiesto fosse illustrato in assemblee di quartiere e seguito da esercitazioni cittadine, resta uno sconosciuto compitino, buono solo a farci apparire un Comune virtuoso, ma solo sulla carta?
Chi tace per vocazione all´obbedienza, chi confida in vantaggi personali, chi si rassegna per abitudine, chi si vende per poco non si faccia illusioni: questo autoritario "non fare" non lascia a nessuno margini di vantaggio, se non a chi è abituato a raschiare con la prepotenza il fondo del barile. 




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